Ho gustato le poesie della raccolta “Sfumature d’amore” come si fa con qualcosa che piace e che si cerca di fare durare a lungo. Sono poesie belle e armoniose che nel loro insieme disegnano un esaustivo quadro delle varie sfaccettature di quell’universale sentimento detto amore.
Siccome, in questa sede, non è possibile esaminarle tutte, mi soffermo sul canto intitolato “Amore ancestrale”, dove si parla del più naturale, vero e disinteressato dei sentimenti, l’amore verso i figli.
Angy C. Argent lo descrive con una tale tenerezza che commuove: “Buongiorno a te figlio mio/ sotto i raggi dell’allegro sole/ che tinge d’oro la pelle.”
Un sentimento ancestrale, grazie al quale “la pace scende nell’anima/ come sorso d’acqua fresca.”
Un’altra poesia che voglio segnalare è “Sole di zenzero” che definirei dannunziana per la passione che è sottesa e i colori vivaci che rendono ‘visivi’ i versi.